Viveva nella povertà più assoluta, non toccava denaro, si impegnava in digiuni importanti, dormiva sul nudo pavimento; si affidava completamente al Signore per la sopravvivenza fisica: dal cibo, alla protezione dalle malattie, all’incolumità personale, in un reale abbandono alla volontà di Dio.
E’ in questo stato di donazione fisica e visione mistica che in ambiente francescano, Il Pellegrino Romano (questo l’appellativo con cui era noto) viene a conoscenza delle formidabili proprietà dell’Aloe e del fatto che anche il corpo di Gesù, dopo la morte, ne venne cosparso; ne apprende l’uso e ricevuto il metodo per stabilizzare naturalmente l’Aloe mantenendone intatto tutto il potenziale benefico (l’estratto di questa pianta si conserva con estrema difficoltà) inizia ad operare, inizialmente nell’ambiente dei religiosi che lo ospitano, quindi in quello esterno, con successo!
Come si sa, l’Aloe è conosciuta fin dall’antichità. A riproporre questa pianta all’attenzione del mondo moderno, non è stato un medico o un ricercatore, ma un Uomo di Dio, Padre Romano Zago, un frate francescano. Affranto dalla constatazione che per certe gravi malattie, soltanto chi disponeva di molti denari, poteva permettersi cure adeguate, il religioso - ispirato - porse orecchio a chi gli diceva che gli Indios, da sempre curavano quelle malattie con l’Aloe, una pianta abbondantissima in natura. Constatatene l’efficacia, Padre Zago pubblicò un articolo in cui, di fatto, offriva a tutti la possibilità di utilizzare la pianta.
Ritornato a Roma nel 2000, Alfonso apre un laboratorio - l’ALOE CENTER - per mettere al servizio di tutti la sua conoscenza ed esperienza, e prepara prodotti a base di Aloe secondo quelle formule che si sono rivelate cosi efficaci a Gerusalemme ed oggi notificati presso il Ministero della Salute come Integratori Alimentari di origine vegetale.
Ma Alfonso non è stato sempre così, ha avuto una vita normale e a 18 anni si è diplomato Perito Chimico. Proprio in quel periodo però un accadimento straordinario modifica il suo punto di vista sull’Esistente.
L'esperienza della Morte
Alfonso è morto una trentina di anni fa in una piscina di Roma, mentre seguiva un corso da sommozzatore. Pochi minuti dopo il trapasso però, ritorna in vita.
Racconta:
“Quel giorno il corso prevedeva una apnea sul dorso, bisognava toccare il fondo della piscina, quindi tornare a galla con le mani giunte. Io ero particolarmente stanco ma volevo concludere ugualmente l’esercitazione. A un certo punto mi manca l’aria. Le facoltà motorie rallentano. Provo sonnolenza e chiarezza di pensiero nello stesso tempo. Anche se lentamente, arrivo alla superficie, ma siccome non ce la faccio più espello quel poco di aria che mi è rimasta. Con un ultimo sforzo cerco di uscire dall’acqua, ma entro in sincope...
L'incontro con Alfonso
L'incontro con Alfonso è l'incontro di due scintille che in uno spazio di tempo infinitesimale arrivano ad essere uno con l'eternità, niente di straordinario per chi cerca di conoscerlo.
Conoscere se stessi è quasi impossibile eppure si tocca l'esistenza nel millesimo di un tempo che diviene vera realtà quando tutto sembra divenuto reale e inesistente.
Chi guida non è lui, chi riceve è un tramite di Lui che è vita.
La salute è l'esistente risorto. Chi incontra Alfonso trova il tesoro sepolto nell'incognito sapore di una disavventura finita bene ancor meglio che nel tempo reale di colui che è e che tutto dà nell'infinito amore di ogni cosa creata ad immagine dell'Unico fino a ritrovare in Lui l'immensità di chi: IO SONO
è…è…è… AMEN!
... Le mandibole si contraggono, l’apparato respiratorio si blocca... All’improvviso sento qualcosa salire velocissima dal plesso solare verso l’alto... tipo un ascensore che sale alla velocità della luce, seguito da un colpo secco... toc! Nello stesso istante sento un rumore acuto, come quello che fa un aereo supersonico quando decolla... e mi trovo fuori dal corpo, al di sopra della piscina. Da un angolo guardo quel povero corpo che viene tirato fuori dall’acqua in fretta per i soccorsi. Guardo il tutto con indifferenza.
Non provo nè dolore nè gioia. Con stupore mi rendo conto che il corpo che sto guardando è il mio... ma io sono separato da lui. Mi sento non più interessato ad esso e come se fosse l’unica cosa da fare, guardo verso l’alto e... mi ritrovo in un tunnel di luce, in uno stato di consapevolezza assoluta, attratto verso una dimensione allo stesso tempo ignota e conosciuta. Dal momento dell’entrata in questo tunnel sento un ”suono” meraviglioso, una “nota” unica di indicibile intensità, in questa dimensione di Luce sono nella Conoscenza consapevole che se arrivo a quel punto di Luce all’apice del tunnel, incontrerò Il volto di Dio - Padre. Mentre sto fluttuando in questa Dimensione di Luce mi sento richiamare nel corpo con una sensazione di terrificante tristezza.”
Il "Volo di luce" è ciò che segna l'Alfa e l'Omega della vita di Alfonso: dopo un'infanzia irrequieta e un'adolescenza irruente di emozioni, compiuti gli studi di chimica, tra cielo, terra e fondali marini si ritrova al di là della sfera di questo mondo alla ricerca della conoscenza, meta: l'eternità.
La sua dottrina è "Luce da luce, eternità e felicità". Viaggia così da Roma all'Himalaya e alle Ande, incontrando maestri, yogi e sciamani. Ritornato alla civiltà dopo lunga permanenza decide di aprire un Centro di Aloe a Roma per la salute e il benessere al servizio di ciò che E'. In risposta alla Verità riceve formule date da una conoscenza remota che è sempre stata e sempre sarà nei secoli a venire. La pianta di Aloe lo ispira tridimensionalmente tra cielo e terra e l'infinito, l'essere nata al servizio del bene verso l'eternità riportando negli incontri avuti l'immagine reale transustanziata nell'aldilà per una possibilità di guarigione immediata e futura che è sempre stata, ora e sempre.
Chi è Alfonso
Alfonso è un uomo di Fede e di Preghiera, ed è impossibile capirlo e capire quello che fa, se non si tiene conto di questo. Al centro della sua vita c’è Il Cristo, e con tutti i limiti di un
laico che vive nel rumore del mondo, pratica con determinazione gli insegnamenti del Maestro. Intorno a lui c’è una piccola comunità di preghiera, composta di persone che lavorano, tutti ugualmente innamorati del Salvatore.
Le preparazioni di Alfonso sono sempre accompagnate dalla Preghiera e tutte le operazioni sono sempre compiute con il cuore e la mente fissi in Gesù.
E’ a Gerusalemme che apprende che la pianta di Aloe fu posta sul corpo del Cristo. All’epoca Alfonso vestiva il saio, portava un bastone a forma di croce, capelli e barba incolti.
ALOE CENTER di Bottiglieri Alfonso Via Vibio Mariano 53/f - 00189 ROMA - It
Tel. : +39 0633250804 - Fax : +39 0697257564 - E-mail: aloecenter@aloecenter.it
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